Se una persona ha degli interessi che occupano le sue giornate, difficilmente si troverà a chiedere o a chiedersi come prendersi cura di se stesso e della crescita della sua personalità, perché i suoi pensieri riguarderanno in gran parte lo svolgimento dei suoi interessi personali.
I giovani che invece, oltre a frequentare la scuola, non svolgono nessuna attività nella propria vita e che magari hanno perso fiducia nella scuola, nelle istituzioni e in generale nella possibilità di trovare degli sbocchi lavorativi, saranno più propensi a farsi domande su come migliorare se stessi, cercando un aiuto che da soli non sono riusciti a trovare.
Però il problema è che non tutti i ragazzi chiedono aiuto, molti si chiudono in se stessi senza nessuna voglia di uscire, come dimostra il fenomeno hikikomori (leggi approfondimento), che non è più solo giapponese, così come il termine, ma pian piano si sta diffondendo in tutto il mondo occidentale.
Cos’è l’apatia giovanile
Anche senza arrivare all’estremo dell’isolamento totale da tutto e da tutti, comunque fra i ragazzi è molto diffusa una voglia di non fare niente che viene chiamata apatia giovanile. In passato il termine apatia aveva un’accezione positiva, perché veniva elogiata la capacità di non reagire (né esaltandosi né abbattendosi) alle gioie o dolori della vita, mostrando di possedere una formidabile stoicità.
Oggi il termine apatia viene utilizzato in senso negativo perché non viene più considerata come la virtù di uno stoico che resta dritto davanti agli eventi della vita, ma più che altro alla debolezza di chi si lascia attraversare con indifferenza, abbandonandosi senza alcun interesse verso la vita stessa.
L’apatico infatti, contrariamente al depresso che soffre per la sua condizione, ne è completamente indifferente, non gli interessa nulla se sta chiuso da giorni o mesi nella sua stanza senza incontrare nessuno. Per questo uno degli aforismi di George Carlin “I ricercatori hanno annunciato di aver finalmente trovato una cura per l’apatia. Purtroppo i pazienti non sembrano interessati.” risulta così azzeccato nello spiegare la situazione in cui vivono le persone che soffrono di apatia.
L’apatia dei giovani ovviamente spaventa moltissimo gli adulti, che ricordano quanto quel periodo della loro vita sia stato il momento in cui potevano spaccare il mondo e non riescono a comprendere come un giovane possa trascinarsi come se fosse uno zombie. I tempi sono cambiati e la società, con tutte le sue contraddizioni, ovviamente è parte in causa del differente modo in cui la generazione Z, ovvero quella dei nativi digitali, nati fra il 1996 e il 2010, affronti questo importante periodo della propria vita.
Cause dell’apatia giovanile
Le cause dell’apatia giovanile sono molteplici e complesse. Una delle principali è la mancanza di obiettivi e di motivazioni. Molti giovani si sentono sopraffatti dalle aspettative della società, che spesso richiede loro di avere successo in tutti gli aspetti della vita, e se a vent’anni non sei già un founder di successo di qualche società, sei definitivamente fuori dalla società che conta. Infatti, la pressione costante a mantenere un’immagine perfetta sui social media, può portare a sentimenti di ansia e insicurezza.
Un’altra causa riguarda l’eccesso di informazioni a cui i giovani sono esposti ogni giorno. Grazie ai social media e ad internet, i giovani sono costantemente bombardati da notizie e stimoli visivi. Questo può portare ad una sorta di sovraccarico cognitivo, che rende difficile concentrarsi su attività che richiedono più impegno e attenzione, tanto è vero che è stato calcolato che il loro tempo di attenzione è di circa 8 secondi.
Sarà per questo che sono nate, non solo per la generazione Z ma anche per quelle precedenti, quella sorta di vacanze per depurarsi dalla tecnologia, chiamate appunto digital detox, che consistono nell’allontanarsi dai dispositivi elettronici, come smartphone, computer e tablet, per un periodo di tempo determinato. Questo tipo di attività, nato per aiutare a ridurre lo stress, migliorare la concentrazione, può essere utile anche per contrastare l’apatia giovanile, che spesso è causata dalla dipendenza da questi strumenti.
Il digital detox può essere un’occasione per prendersi del tempo per sé stessi, riflettere e rilassarsi, dedicandosi a qualche attività che non richiede l’uso di un dispositivo elettronico. Ad esempio, si può decidere di leggere un libro di crescita personale (qui un elenco), fare una passeggiata nella natura, chiacchierare con amici o familiari, o dedicarsi a un hobby creativo.
L’importante è trovare un’attività che sia piacevole e stimolante, ma che allo stesso tempo permetta di disconnettersi dalla tecnologia per un po’ di tempo, così da ritrovare l’energia e la motivazione per affrontare la vita quotidiana con più entusiasmo e vitalità.
Sintomi apatia giovanile
I sintomi dell’apatia giovanile includono la mancanza di interesse per le attività quotidiane, la diminuzione della motivazione, l’assenza di obiettivi a lungo termine, la mancanza di entusiasmo e di emozioni positive, la difficoltà a concentrarsi e la diminuzione della creatività. Ci sono alcuni sintomi comuni che possono aiutare a identificare questa condizione.
- Difficoltà nel mantenere la concentrazione
- Mancanza di motivazione
- Indifferenza emotiva
- Isolamento sociale
- Bassa autostima
Questi sintomi possono anche essere associati anche ad altre condizioni, che solo un professionista qualificato può fare diagnosticare in modo accurato. Tuttavia, se si riscontrano questi sintomi in un giovane, potrebbe essere utile discutere con loro la possibilità di cercare aiuto di un professionista per affrontare l’apatia e promuovere il benessere mentale.
Rimedi contro l’apatia
Ci sono diverse strategie che i giovani possono seguire per combattere l’apatia. La prima è quella di cercare nuove attività e nuovi interessi, in modo da stimolare la creatività. Ad esempio, possono provare a fare sport, prendere lezioni di musica o di arte, o partecipare a gruppi di volontariato. In secondo luogo, è importante cercare di creare una routine giornaliera che includa attività che portino gratificazione a lungo termine, come lo studio o il lavoro. Inoltre, i giovani dovrebbero cercare di ridurre il tempo passato sui social media e dedicare più tempo alle relazioni sociali e al contatto con la natura.
Come deve comportarsi un genitore?
I genitori possono svolgere un ruolo fondamentale nell’aiutare i propri figli a superare l’apatia. Tuttavia, è importante evitare di dare direttive o di essere giudicanti, ma piuttosto di ascoltare attivamente e di offrire supporto. Inoltre i genitori dovrebbero essere di esempio e cercare di trascorrere del tempo di qualità con i propri figli, facendo attività interessanti anche insieme.
Non dare direttive troppo rigide
Quando si parla di aiutare i giovani ad affrontare l’apatia, è importante evitare di dare direttive. Spesso i genitori, nel tentativo di aiutare i propri figli, possono finire per imporre loro ciò che pensano sia giusto o utile. Tuttavia, questo approccio può avere l’effetto opposto, facendo sentire i giovani più sopraffatti e senza controllo sulla propria vita.
Invece di dare direttive, è meglio ascoltare i propri figli e offrire loro supporto. Chiedere loro come si sentono e cosa pensano di poter fare per superare l’apatia, senza giudicare o minimizzare i loro sentimenti, può essere molto utile. I genitori dovrebbero cercare di capire i propri figli e le loro esigenze individuali, piuttosto che cercare di imporre loro ciò che pensano sia meglio.
Il linguaggio utilizzato dovrebbe essere aperto e rispettoso, e bisognerebbe lasciare spazio ai propri figli di esprimersi liberamente e di sentirsi ascoltati. Non bisogna dimenticare che ogni giovane è diverso e ha bisogni e desideri diversi, quindi non esiste una soluzione unica per tutti.
Dare il buon esempio
Un altro aspetto importante da considerare quando si cerca di aiutare i giovani ad affrontare l’apatia è quello di dare l’esempio. I giovani tendono a imitare ciò che vedono attorno a loro, quindi i genitori dovrebbero cercare di trasmettere l’interesse e la passione che hanno per la vita e per le attività che svolgono.
Ad esempio, se un genitore è appassionato di musica, dovrebbe cercare di coinvolgere i propri figli in questa passione, piuttosto che limitarsi solo a parlarne. Alcuni giovani potrebbero trovare passione nell’arte o nella musica, mentre altri potrebbero essere più interessati allo sport. I genitori e gli adulti dovranno conoscere questi interessi e i giovani dovrebbero essere incoraggiati a esplorare nuovi interessi e attività.
Questo può essere fatto attraverso l’esposizione a nuovi ambienti e situazioni, come viaggi, esperienze di volontariato o stage lavorativi. L’esplorazione di nuovi interessi può aiutare i giovani a scoprire nuove passioni e a sviluppare nuove competenze, il che può aiutare a combattere l’apatia e la noia.
Conclusione
L’apatia giovanile è un fenomeno diffuso tra i giovani, sopratutto fra quelli della Generazione Y. Tuttavia, ci sono molte strategie che possono essere utilizzate per combatterla, tra cui la ricerca di nuove attività e interessi, la creazione di una routine giornaliera e la riduzione del tempo trascorso sui social media. I genitori possono svolgere un ruolo importante nell’aiutare i propri figli a superare questo stato d’animo, offrendo supporto e facendo attenzione al proprio comportamento.