Certificazioni linguistiche, cosa sapere: una breve guida

Sembra banale ma oggi conoscere una o più lingue straniere è di fondamentale importanza, Nel mondo del lavoro, nelle interazioni sociali ma anche nell’intrattenimento personale, ormai tutto tende a espandere i propri orizzonti integrando la meravigliosa lingua italiana con una straniera.

Questo vale nel mondo del turismo, delle relazioni internazionali e professionali, ma anche se si vuole intraprendere un’esperienza universitaria all’estero. In questo contesto avere una certificazione linguistica è un plus di non poca importanza, documenti che attestano ufficialmente il livello di conoscenza di una determinata lingua straniera.

Di queste certificazioni ce ne sono tantissime, in pratica una per ogni lingua, così come esiste la certificazione Plida spiegata qui che invece attesta il livello di competenza della lingua italiana da parte degli stranieri. Ma tutte hanno la stessa caratteristica: sono diplomi riconosciuti a livello istituzionale dai Ministeri e dagli organi politici delle comunità internazionali e per questo hanno valore ufficiale in tutto il mondo e sono riconosciuti in ambito scolastico, lavorativo e amministrativo.

I livelli di certificazione

Individuata la lingua che si vuole studiare, magari scegliendo dalle lingue più studiate al mondo (qui la classifica), bisogna sapere il proprio livello linguistico. Le certificazioni, infatti, sono per convenzione divise in livelli che altro non sono che schemi che individuano il livello di conoscenza, comprensione e argomentazione di un discorso, sia orale che scritto, in una lingua diversa dall’italiano.

I livelli si sviluppano dall’A1, che corrisponde al livello più basso, quello da principiante, fino al C2 che è il grado massimo, il più vicino al madrelingua. In questo quadro di conoscenza si può dire che un buon livello di lingua da cui partire per essere compresi è il B2, ossia un livello medio dove si riesce a comunicare con una certa dimestichezza e si viene compresi senza particolari problemi.

I livelli di certificazione

Ma come si fa ad ottenere un attestato che certifichi il mio livello di conoscenza di una lingua? Ovviamente per fare questo bisogna iscriversi all’esame di certificazione riconosciuto dal Ministero dell’Università e la Ricerca, in una delle tante sedi presenti in ogni città. Il primo passo da fare però è quello di scegliere il livello di certificazione che si vuole ottenere.

Sembra scontato ma non lo è perché tutto dipende dall’uso che ne dobbiamo fare e dallo scopo per il quale vogliamo ottenere il diploma perché ci sono anche certificazioni specifiche per ogni esigenza, come quelle business, per il turismo o specifiche per la preparazione a sostenere un discorso professionale a livello accademico. Quindi a cosa ci serve questo diploma?

Ci serve per lavorare o solo per viaggiare? Per lavorare in un’azienda tecnica o all’università? Ci serve per superare l’esame di inglese, uno degli esami di maturità a scuola o molto più banalmente perché vogliamo gustarci le nostre serie preferite in lingua originale? Ecco, presa coscienza dello scopo per cui vogliamo approfondire la conoscenza di un idioma diverso dall’italiano possiamo iscriverci ad un esame di lingua.

Ovviamente bisognerà studiare tanto e bene perché dovremo affrontare una serie di prove, sia orali che scritte, svolte in sede in un determinato tempo, di fronte agli esaminatori. Ma sarà tempo speso bene perché negli ultimi anni il livello di conoscenza delle lingue tra i giovani è diminuito, per cui sarà un plus avere dimestichezza con un idioma diverso dall’italiano. Molto probabilmente, nella fase dello scritto, ci saranno brevi testi da tradurre, frasi da completare, un breve testo da scrivere di proprio pugno.

Nella fase di esame orale invece, anche lì si dovrà tradurre all’impronta un breve testo, dialogare con gli esaminatori in lingua, ascoltare un dialogo e tradurlo. E dunque in base alla performance dell’esame, la commissione emette il suo verdetto e, secondo regole e punteggi prestabiliti, sancisce il livello linguistico raggiunto.

I tipi di certificazione per ogni lingua

Se i livelli di conoscenza sono parificati con una standardizzazione della valutazione che possa dare una chiara idea a chiunque su quanto si conosca una lingua, diverso è il discorso delle certificazioni. Ogni paese, ogni idioma, ha un suo certificato con una sua denominazione specifica.

Ad esempio solo per l’inglese ne esistono sei, a partire dal KET (che corrisponde a un livello A2), passando per PET (B1), FCE (B2), CAE (C1), CPE (C2), fino ad arrivare allo IELTS (International English Language Testing System) che ha un livello superiore ed è generalmente scelto da chi vuole studiare o lavorare in un paese di lingua inglese. Ma ancora, esistono il TOEFL (Test of English as a Foreign Language), per chi desidera entrare in college e università di paesi anglofoni, oppure in agenzie governative e organi internazionali, e il TOEIC (Test of English for International Communication), per chi ha esigenze di alto livello di inglese in ambito Business

Per il francese, invece esistono il DELF (Diplôme d’Etudes en Langue Française) e il DALF (Diplôme Approfondi en Langue Française), il primo corrisponde a chi ha un livello base di lingua francese, dall’A1 al B1, mentre il DALF riguarda chi ha già una buona conoscenza della lingua e ha bisogno di una certificazione che attesti un livello più alto per lavoro o per chi vuole studiare in lingua francese.

Lo stesso esiste per tante altre lingue. Come lo spagnolo con il DELE (Diplomas de Español como Lengua Extranjera), il tedesco con il TELC (The European Language Certificates) e il portoghese con il CAPLE (Centro de Avaliação de Português Língua Estrangeira) che però è diviso in CIPLE (livelli A1 e A2), DEPLE (B1), DIPLE (B2), DAPLE (C1) e DUPLE (C2).