Come diventare odontoiatra

Praticare la professione di odontoiatra o dentista è possibile in Italia dopo aver conseguito la laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria della durata di 6 anni, così come stabilisce la LEGGE 24 luglio 1985, n. 409 (www.gazzettaufficiale.it).

Il dentista non si occupa soltanto della salute dei denti ma anche dell’area maxilo-facciale e della bocca. Può lavorare come libero professionista in uno studio autonomo o operare in una struttura sanitaria  e ospedaliera pubblica.

Quella del dentista è da sempre una professione molto ambita: il lavoro non manca mai e la remunerazione economica è sempre di alto livello. In Italia, come scrive l’Associazione Italiana Odontoiatri sul suo sito www.aio.it, ci sono oltre 62 mila odontoiatri (il numero più alto di dentisti di tutta Europa) di cui il 35% donne.

La cura dei denti e della bocca merita un’attenzione particolare ed è sempre meglio affidarsi a studi professionistici seri e competenti.

Percorso di studi per diventare dentista

Fino agli anni ’80 per diventare dentista era sufficiente possedere una laurea in medicina mentre adesso bisogna seguire il corso specifico in Odontoiatria.

Se si è convinti di seguire il percorso per diventare odontoiatra, già alle superiori si può scegliere di frequentare un istituto a indirizzo odontoiatrico dove prendere il diploma. Non è obbligatorio, si può frequentare un liceo, ma in queste scuole si cominciano già ad apprendere le nozioni base di odontoiatria e di cura dei denti.

Dopo aver conseguito il diploma, accedere al corso di laurea non è semplice visto che è a numero chiuso e il test d’ingresso è abbastanza difficile e complesso (a questa pagina sul sito unidformazione.com puoi trovare tutti i contenuti utili sul test di ammissione in Odontoiatria). Una volta ottenuto l’accesso al corso di laurea è molto importante frequentare le lezioni e dedicare molte ore allo studio delle varie materie.

Al termine si deve praticare per legge il tirocinio da dentista, utile per acquisire sul campo tutte le conoscenze imparate con la teoria. Questo consente l’iscrizione nell’albo degli odontoiatri. Il tirocinio è obbligatorio e può essere affiancato da eventuali scuole di specializzazione.

Come anticipato il corso di laurea, con una frequenza obbligatoria minima dell’85% del monte ore, prevede sia attività teoriche che pratiche. A seguire ci sarà l’esame di stato o l’abilitazione professionale. La strada è quindi lunga e faticosa e chi vuole occuparsi di tutte le patologie legate a gengive, denti e mandibole dovrà studiare molto prima di giungere al traguardo.

Il dentista è oggi più che in passato una professione ambita e tecnologica in grado di regalare ottimi profitti perché altamente remunerativa.

Requisiti per esercitare la professione di odontoiatra

Abbiamo iniziato questo articolo scrivendo che l’esercizio della professione di odontoiatra è consentito a chi è in possesso della laurea in Odontoiatria e protesi Dentaria con conseguente abilitazione professionale.

Quest’ultima si può ottenere dopo aver superato l’esame di stato. Anche chi possiede la laurea in Medicina e Chirurgia ed è abilitato ad esercitare la professione può diventare odontoiatra se in possesso di un diploma triennale di specializzazione nell’ambito odontoiatrico.

Passi da seguire per diventare dentista dopo l’università

Una volta ottenuta la laurea è bene approfondire le conoscenze acquisite frequentando un master di primo o secondo livello oppure una scuola di specializzazione post-laurea.

Il laureato in Odontoiatria deve conoscere diverse materie utili alla sua completa formazione come l’odontoiatria pediatrica, quella clinica generale, la chirurgia orale e l’ortognatodonzia. Richieste anche le nozioni fondamentali di pronto soccorso ed emergenza.

Molto importante l’iscrizione, dopo aver ottenuto l’abilitazione professionale, all’Ordine provinciale di appartenenza. Questo passaggio è obbligatorio  per tutti coloro che sono laureati in medicina e chirurgia e in odontoiatria. Il neo dentista può a questo punto esercitare la professione sia lavorando in ambito privato che alle dipendenze di uno studio.

Lo svolgimento di tale professione non comporta la fine degli studi in materia perché l’odontoiatra è soggetto ad un aggiornamento continuo e permanente. Egli deve regolarmente seguire dei corsi specifici denominati ECM, Educazione Continua in Medicina.

Quanto guadagna un dentista

Stabilire con esattezza quanto percepisce mensilmente un dentista non è cosa semplice perché la sua retribuzione varia moltissimo a seconda del settore in cui opera.

Se il dentista presta le sue competenze presso strutture pubbliche come l’ASL il suo stipendio mensile si aggira sui 2500 euro. Se opera presso ospedali e cliniche private la retribuzione può variare da un minimo di 2800 ad un massimo di 4000 euro. Il suo compenso varia in base al tipo di struttura per cui lavora e al  prestigio che l’azienda ha nel settore.

Discorso diverso per un dentista che lavora come libero professionista ed esercita la professione in maniera autonoma. In questo caso gli introiti mensili sono decisamente più elevati, tanto da arrivare anche a 50 mila euro al mese.

Nel leggere questa cifra però bisogna considerare anche le uscite che gli competono, come l’affitto e la manutenzione dei locali,  gli stipendi degli assistenti, i macchinari. In genere molti dentisti lavorano in uno studio privato con altri professionisti per dividere le spese.