Come diventare tutor scolastico

Ti piacerebbe diventare un tutor scolastico ma non hai ancora ben chiaro l’iter che dovresti seguire? Nelle righe che seguono troverai tutte le informazioni del caso.

Tutor scolastico: cosa c’è da sapere?

Innanzitutto, fosse solo per amore di precisione, permettici di spiegare bene il significato della locuzione “tutor scolastico”. Come ci spiega il sito psico.it questa figura professionale ha il compito di offrire un supporto collettivo o individuale a gruppi più o meno ampi di studenti in modo da rendere più semplice e costruttivo l’insegnamento impartito da maestri e professori.

Spetta al tutor fare in modo che fenomeni quali l’abbandono scolastico vengano controllati ed arginati ed, in ultima analisi, fungere da anello di congiunzione tra il mondo dei docenti e quello degli allievi.

Per svolgere queste ed altre funzioni dovrai ricorrere all’elaborazione di strategie e piani sviluppati, per così dire, su misura: sarà spesso necessario infatti formulare metodi di studio ed approccio alla materia elaborati ad hoc per il singolo studente, offrire occasioni di crescita individuale e, perché no, colmare il divario generazionale che separa i giovani dagli insegnanti.

Si tratta insomma di un lavoro delicato e di una figura professionale essenziale nell’economia del sistema scolastico.

Doti richieste e formazione professionale

Un tutor scolastico deve ovviamente possedere ottime capacità relazionali, essere un buon ascoltatore ed un comunicatore nato. Dovrà essere capace di individuare eventuali fonti di disagio emotivo, intellettuale, relazionale  e psicologico ed aver sempre gli strumenti per poter elaborare soluzioni volte a risolvere i problemi dei ragazzi o potenziare le loro abilità.

Se vorrai svolgere questo lavoro, oltre a possedere le suddette qualità, dovrai avere anche la capacità di colmare le eventuali lacune del titolare di cattedra se, magari, non sa proprio interagire con gli alunni. In questi casi il tuo ruolo sarebbe quello di insegnare a studiare: ecco perché dovrai anche padroneggiare metodologie di studio diverse (non tutti apprendono allo stesso modo) e, perché no, sapere di tutto un po’.

Riassumendo insomma, oltre a possedere determinate doti umane dovrai essere una persona competente (come faresti allora ad insegnare qualcosa?), amare il tuo lavoro (la passione è la chiave per affrontare con immutata grinta tutte le difficoltà che ti ritroverai davanti) ed essere capace di adattarti alle esigenze e, diciamolo pure, alle convinzioni più o meno radicate nella mente di insegnanti ed alunni.

Il tutor quindi non è semplicemente un docente e, d’altra parte, il suo percorso formativo ne è la prova. Per svolgere questo incarico avrai bisogno di una laurea che in qualche modo ti qualifichi per l’insegnamento, ma dovrai anche frequentare dei corsi specifici (spesso indirizzati soltanto ai laureati o ritenuti abilitanti per l’insegnamento), dei seminari e delle riunioni di aggiornamento.

Prima di tentare di ottenere un posto fisso a scuola però il suggerimento è quello di farti le ossa da privato badando momentaneamente soltanto alle esigenze di un singolo alunno (o di gruppetti tutto sommato abbastanza gestibili): hai ancora tempo infatti per sobbarcarti la responsabilità di intere classi di studenti!