Cosa fare se ho finito gli studi e non riesco a trovare lavoro?

Terminare il percorso di studi prefissato rappresenta, in genere, una soddisfazione senza precedenti: siamo finalmente consapevoli del fatto che è appena arrivata all’epilogo una lunga parte della nostra vita ma, soprattutto, siamo consapevoli dei cambiamenti a cui presto andremo incontro, primo fra tutti l’inizio della carriera lavorativa.

In genere l’idea del lavoro dopo gli studi segue esattamente questa linearità: dedico tempo e fatica a superare un esame dopo l’altro, imparo competenze, arrivo ad ottenere il titolo di studio e finalmente i miei sforzi saranno ripagati dal lavoro che tanto sognavo, ma è davvero così scontato?

Purtroppo, e troppo spesso, la realtà non segue gli stessi piani che abbiamo costruito nella nostra mente anno dopo anno, lasciandoci a volte con un pungo di mosche in mano, condite da una frizzante carriera scolastica che, aimè, si rivela fine a se stessa e non sempre applicabile ad un contesto produttivo che ci permetta di lavorare.

In alcuni casi non è solo il lavoro dei nostri sogni ad essere diventato apparentemente inaccessibile, bensì qualsiasi opportunità lavorativa dignitosa ci sembra sfumare.

La domanda che ci si pone riprende dunque a pieno il titolo di questo articolo: Cosa fare se ho finito gli studi e non riesco a trovare lavoro?

Oggi cercheremo di rispondere a questa domanda, analizzando quelli che sono gli errori comuni commessi da chi ha finito il proprio percorso di studi e desidera trovare lavoro, spostando poi l’attenzione sulle modalità di reazione e sulle opportunità che ci mette a disposizione il mondo (“mondo” esprime un concetto molto forte e specifico, non è stata messa a caso questa parola, vediamo perché!).

Gli errori da evitare per trovare un’occupazione

Quando menzioniamo il mondo del lavoro, ci vengono in mente le immagini ereditate dalle generazioni passate e dal modo in cui queste hanno vissuto il lavoro, con la conseguenza di averci trasmesso in tutto o in parte questa visione ormai non più adattabile ai tempi moderni e che nella fattispecie si dividono in tre macro categorie: lavoro dipendente privato, lavoro dipendente pubblico/statale e lavoro autonomo/p.iva.

A sentire le vecchie generazioni, sembra proprio che il “rituale del cartellino” (a cui sono associati molti fatti di cronaca) sia l’unica chance per poter lavorare, con tutte le meccaniche classiche collegate: fai la gavetta, accontentati, lavora fino allo sfinimento e, soprattutto, impara la pratica direttamente sul posto, ascoltando colleghi che hanno iniziato il tuo percorso almeno trent’anni prima di te.

Quanto può cambiare il mondo in trent’anni? Puoi fare un ripasso leggendo questo articolo, ma considerando la velocità con cui muta il sistema al giorno d’oggi, la risposta sarebbe la stessa anche considerando un range di dieci anni: moltissimo.

Seguire con cieca convinzione queste norme sociali è solo uno dei diversi errori che possono rendere difficile, se non impossibile, la ricerca del nostro lavoro. Andiamo dunque a vedere ed analizzare in primis i possibili errori da non commettere se vogliamo trovare un impiego soddisfacente e dignitoso:

  • Non considerare i cambiamenti della società
  • Orientarsi con una visione congrua al mercato del lavoro
  • Applicare filosofie lavorative low value, basate solo sullo sforzo personale

Forse non ti aspettavi questa lista vero?  Probabilmente hai già cercato questo topic sul web, trovando grandi classici come: “Costruisci un buon CV” oppure “come prepararsi per un colloquio di lavoro”, vero?

Fortunatamente sei capitato nel posto giusto per evitare risposte scontate, trovando informazioni che possono davvero fare la differenza.

Non trovo lavoro: come reagire

Abbiamo già visto come alcune dinamiche errate ci facciano perdere appeal come aspiranti lavoratori, dinamiche che meritano di essere approfondite, in modo tale da poter estrapolare le possibili reazioni da mettere in atto, migliorando le nostre possibilità

Andiamole a vedere nello specifico:

I cambiamenti della società

Hai presente quel discorso secondo cui ogni anno la capacità di calcolo dei computer aumenta in maniera esponenziale (legge di Moore) per via del progresso tecnologico? Dovresti sapere che, una cosa simile (anche se non con la stessa velocità) accade in diversi ambienti, compreso il mondo del lavoro. Un consiglio importante è: non inseguire il pensiero unico, esso ti porterà solo ad una serie infinita di stage poco retribuiti. Cerca piuttosto di tenere gli occhi aperti riguardo ciò succede nel mondo che ti circonda, scoprirai che la concezione classica del lavoro (fai la gavetta, accontentati o lavora fino allo sfinimento) sono concetti obsoleti.

Il mercato del lavoro

Concetto strettamente collegato al primo, ti sei mai chiesto per quale motivo si chiami “mercato” del lavoro? Perché all’interno di esso tu rappresenti un servizio specifico, applicabile a contesti specifici. Per questo motivo oggi un programmatore informatico ha più possibilità di trovare lavoro rispetto a un meccanico o ad un idraulico, perché il mercato del lavoro è cambiato e, con esso, devono cambiare le figure professionali. Quando decidiamo di iniziare a lavorare, valutiamo bene se la posizione da noi ambita è in linea con il mercato del lavoro: più lo sarà e più ci saranno posti di lavoro disponibili.

Low value

Bisogna specificare quanto sia importante riconsiderare se stessi all’interno del mondo contemporaneo, facendo attenzione a non ignorare la grande competitività che ci circonda. Quando entriamo in un posto di lavoro per la prima volta, siamo circondati da convinzioni ormai obsolete (come appunto, lavora fino allo sfinimento). Quello su cui devi riversare le tue energie è la costruzione di valore attorno alla tua persona, cercando di proporti non come pezzo dell’ingranaggio ma come valore aggiunto all’azienda (tramite la costruzione di competenze adeguate, il quale non sta a significare in ogni caso la svalutazione della propria persona tramite stage poco utili e poco retribuiti).

Formazione professionale online con stage: un’opportunità

Per concludere e unire i puntini rispetto a ciò che è stato detto finora, va data particolare attenzione ad un processo di formazione relativamente nuovo, con grandi possibilità reali e livelli di successo in crescita costante: la formazione professionale online.

Probabilmente non c’è parola migliore da utilizzare se non “opportunità”, poiché queste nuove risorse rappresentano davvero un’opportunità concreta di affinare le proprie competenze, arricchendo il proprio percorso di studi istituzionale con un percorso, molto più pratico, flessibile e concentrato al massimo sulle opportunità lavorative orientate ad un mercato del lavoro in linea con i tempi.

Esiste una vasta gamma di scelta per arricchire la formazione professionale tramite corsi online, in diversi settori lavorativi e, la maggior parte di questi percorsi, si conclude con assunzioni dirette nelle aziende dove si è svolta la parte pratica, divenendo una vera risorsa per l’azienda in cui si presta servizio. Fra queste Mia Academy, scuola professionale online, si distingue per la sua offerta, fortemente orientata all’inserimento nel mondo del lavoro. Le lezioni si svolgono online grazie alla piattaforma e-learning di Mia Academy.

Gli studenti possono seguire lezioni sia in diretta con il docente, sia in asincrono: il materiale viene caricato in piattaforma ed è disponibile h 24. Gli studenti sono inoltre costantemente seguiti da tutor, disponibili per ogni richiesta di spiegazione/approfondimento. L’offerta prevede esercitazioni pratiche, slide, stage in azienda e accompagnamento al lavoro.

Trovare lavoro in una società iper competitiva non è semplice, tuttavia se hai consapevolezza di questo e prendi le giuste decisione, avrai di sicuro più possibilità della media.