Fino a un po’ di tempo fa, chi desiderava diventare imprenditore non poteva contare su un’offerta formativa utile che potesse servirgli al fine di raggiungere questo scopo. Nessuno ti insegnava come diventare un professionista del settore, neppure le facoltà universitaria di Economia, che miravano più a formare dipendenti e manager.
Fortunatamente oggi non è più così, dal momento che esistono appositi corsi che si rivolgono in maniera specifica agli aspiranti imprenditori. Ma vediamo nel dettaglio cosa studiare per diventare imprenditore.
Perché lo studio è importante
In passato, chiunque volesse diventare imprenditore, le uniche competenze richieste erano quelle relative al proprio settore di appartenenza. Esistevano più possibilità lavorative man mano che l’economia cominciava a espandersi, ed era più facile sia trovare clienti mediante il passaparola che ottenere l’erogazione di crediti da parte delle banche. In generale, le conoscenze teoriche venivano giudicate quasi superflue, poiché ciò che contava era l’azione e l’esperienza sul campo, al punto che i laureati lavoravano spesso alle dipendenze di imprenditori che al contrario non avevano alle spalle un percorso di studi rilevante.
Oggi non si può dire che sia ancora così: una laurea in Economia e Commercio è infatti la prima cosa da conseguire, ma da sola potrebbe addirittura non bastare.
Bisogna essere abili nello sfruttare le nuove tecnologie, Internet e i Social, perché si rivelano determinanti nello scovare nuovi potenziali clienti: il classico passaparola da solo non basta più, ciò significa che è necessario improntare una strategia di marketing che interessi anche altri settori, acquisendo dunque maggiori competenze, non solo economiche.
Cosa serve studiare?
Vediamo dunque cosa è necessario approfondire e studiare al di là della mera competenza tecnica del settore.
- Innanzitutto è di fondamentale importanza la pianificazione. Che non significa prevedere, ma elaborare un vero e proprio progetto, con degli obiettivi da raggiungere e il modo per riuscirci.
- Improntare una propria strategia di marketing, che consiste nello stabilire il target di riferimento, studiare la concorrenza e come differenziarsene per attirare potenziali acquirenti. Questo lavoro può essere effettuato anche sul web, mediante una propaganda specifica attraverso siti, pagine social e quant’altro: ecco perché è molto importante sapersi muovere su Internet, conoscere il mondo della rete al fine di sfruttarlo per ottenere risultati concreti.
- Imparare a vendere, aiutati sì dalle strategie di marketing sopra descritte, ma anche ascoltando le esigenze del cliente con l’obiettivo di stabilire un rapporto empatico con lui. Ascoltare, saper comunicare e negoziare, sono dunque doti fondamentali.
- Organizzare il proprio team, affidando a ognuno un ruolo ben preciso. Il lavoro di squadra è molto importante.
- Saper interpretare e gestire i numeri, intesi come risultati commerciali, economici e finanziari, con il supporto del proprio commercialista.
Probabilmente in questo mestiere non si finirebbe mai di imparare, e i risultati non sono sempre garantiti, ma queste al giorno d’oggi sono le conoscenze minime che chiunque decida di fare business deve possedere. Ed è possibile apprenderle tutte, con pazienza e costanza. Umanamente, infatti, servono sempre tanta dedizione, impegno, voglia di imparare e di mettersi in gioco e soprattutto tanta umiltà.
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