Il metodo Steineriano, o scuola Waldorf, prende il nome dal pedagogista e filosofo austriaco Rudolf Steiner. Fondò la prima scuola nel 1919 a Stoccarda, frequentata dai figli degli operai che lavoravano nella fabbrica di sigarette Waldorf Astoria.
Nel mondo ci sono circa un migliaio di istituti, perlopiù in Europa, ed anche in Italia esistono scuole steineriane. Sono gestite da gruppi di genitori che applicano i metodi pedagogici della filosofia Steiner e si occupano delle spese economiche.
Metodo Steiner
Per riassumere in breve la filosofia della scuola creata da Steiner basta sottolineare il principio “imparare ad imparare” ovvero continuare a farlo per tutta la vita.
Scuola e famiglia sono i pilastri della scuola Waldorf dove i bambini imparano a socializzare e ad avere rispetto di sé e degli altri individui. Importante la tutela della libertà della persona e lo stimolo dato ai bambini per riuscire ad elaborare il proprio pensiero.
Nelle scuole steineriane i programmi e i libri di testo non sono essenziali. Qui è prioritario il confronto con gli altri e la condivisione delle esperienze con i compagni e gli educatori.
Pochi condizionamenti e ritmi delle lezioni allentati per dare la possibilità al bambino di esprimere le sue potenzialità. La giornata scolastica si divide in momenti di elaborazione, esercitazione e acquisizione dei concetti spiegati, sui quali in genere si torna anche il giorno seguente.
I docenti sono l’esempio dei ragazzi, non esercitano il loro diritto ad infondere nozioni ma sono visti come modelli di vita dai quali attingere. In pratica essi insegnano ciò che sono e che fanno e non concetti da apprendere sui libri.
Come funziona la scuola Waldorf
Una curiosità relativa a questo metodo pedagogico è rappresentato dal fatto che non prevede l’utilizzo di strumenti tecnologici per l’apprendimento e lo sviluppo del bambino. Banditi dunque televisione, telefonini e computer.
Preferibile aiutare i giovani ad utilizzare oltre ai cinque sensi anche gli altri quali l’equilibrio, il pensiero, il movimento, la parola, il senso della vita.
A differenza di molte scuole pedagogiche che incentivano lo sviluppo precoce del bambino il metodo Waldorf è fortemente contrario a questo. Ritiene infatti che accelerare le tappe della crescita sia dannoso e che comprometta il futuro scolastico e di vita.
Le fasi dello sviluppo impostate da Steiner prevedono dei criteri ben definiti. Fino ai sette anni di vita il bambino deve vivere in armonia con ciò che lo circonda, imparare a camminare, parlare e scoprirsi come individuo. La scuola è accogliente nei suoi confronti e non troppo invasiva. Attività creative e pratiche gli sono proposte per stimolare la sua fantasia.
Non ci sono voti né tantomeno bocciature per i giovani dai 7 ai 14 anni che frequentano la Waldorf. In questa fascia d’età i ragazzi hanno un unico docente e solo in seguito ne avranno altri. Imparano l’arte e il ritmo, i programmi non sono ripetitivi e i giovani rafforzano il loro lato sensibile ed emotivo.
Dall’ingresso nell’adolescenza e fino ai 21 anni i ragazzi sono guidati da un gruppo di professori e l’ultimo anno di scuola iniziano a seguire, oltre ai corsi, uno stage lavorativo presso un’azienda.
L’offerta formativa delle scuole steineriane
Ciò che colpisce della scuola Waldorf è che i bambini imparano a leggere e a scrivere soltanto dopo i 7 anni. E’ uno dei principi del metodo steineriano che basa invece la scuola su attività all’aria aperta, gioco e sulle espressioni artistiche.
Il bambino può crescere e diventare un adulto capace di gestire sé stesso solo se può usufruire alla pari delle attività intellettuali, manuali ed espressive.
Non a caso oltre alle materie più classiche alla scuola Waldorf si insegnano teatro, pittura, pronto soccorso, agricoltura, disegno, canto, giardinaggio e ginnastica Bothmer. Lavorare il legno e il metallo, imparare il cucito o il lavoro a maglia così come giocare all’aperto sono attività primarie secondo il metodo steineriano.
Le materie ordinarie si spiegano in maniera pratica. Quelle scientifiche si imparano con esperimenti veri e propri, le tabelline con esercizi di ritmo ed il disegno serve per capire la geometria.
Frequentare una scuola steineriana induce il bambino ad essere più aperto alla creatività e al senso di responsabilità. L’apprendimento di diverse forme d’arte lo rendono capace di gestire sé stesso e di porsi al mondo del lavoro con maggiore flessibilità. L’assenza di voti e la serenità in cui cresce sono un valore aggiunto in cui non rientra la competizione.
Pedagogia steineriana critiche
Altre scuole di pensiero sui migliori sistemi pedagogici non condividono alcune peculiarità del metodo istituito da Steiner. Secondo alcuni infatti non consentire l’uso della tecnologia rappresenta un limite per i bambini. E soprattutto un passo indietro che potrebbe diventare un ritardo nella loro crescita una volta che si trovano a convivere con le realtà esterne.
Anche il fatto di insegnare ai bambini a scrivere e a leggere solo dopo i 7 anni è per molti un limite che porta loro degli svantaggi rispetto ai coetanei che frequentano le scuole tradizionali.