Parole con due doppie: quali sono e come si scrivono correttamente

La lingua italiana è molto complessa ed articolata, sia nelle forme verbali che nella grammatica. Spesso si commettono errori banali soprattutto nello scrivere ma anche nella lingua parlata. In particolare la nostra lingua risulta ostica e difficile per gli stranieri, non abituati come noi ad utilizzare le parole con le doppie, caratteristica tipica del nostro idioma.

In questo articolo andiamo ancora oltre e ci occupiamo delle parole che presentano al loro interno ben due doppie. Prima però diamo uno sguardo alle parole con una doppia lettera e sono davvero moltissime, basta ad esempio soffermarsi sul testo di questo scritto. Il raddoppiamento è davvero molto frequente, tanto che spesso non ci facciamo caso. Consiste nell’avvicinare l’una accanto all’altra due consonanti uguali per dare un potere rafforzativo: padella, botte, stella.

La lingua italiana non prevede che ci siano più di due consonanti vicine, da qui il nome raddoppiamento. Per le vocali il raddoppiamento non esiste, riguarda invece quasi tutte le consonanti ad eccezione della H, lettera che non può essere scritta in maniera doppia. Anche la Q rappresenta una consonante che non raddoppia, ad eccezione che nel termine soqquadro. E’ l’unico caso in cui la Q raddoppia e costituisce un esempio molto particolare. Come sappiamo “mettere tutto a soqquadro” significa creare della confusione e del disordine e la parola richiede sempre il raddoppiamento della lettera Q.

Non è difficile scrivere correttamente le parole che includono una doppia, è sufficiente ripeterle a voce per comprendere se è necessaria la doppia oppure no. Se vogliamo scrivere gatto non possiamo certo scrivere gato, così come improbabile è la scrittura proprio di scritura, che suona decisamente male se scritta con una sola T.

Parole con due doppie

Ma il bello della lingua italiana è che è ricchissima di termini che presentano nella stessa parola due coppie di doppie. Questo a differenza del caso precedente può far nascere qualche dubbio in più circa la scrittura corretta della parola. Si può infatti essere certi che la doppia vada nella prima parte del termine ma che non vada nella seconda o viceversa.

Molte parole con due doppie non creano problemi di questo tipo perché già dalla pronuncia se ne distingue in modo chiaro la presenza: ad esempio la parola carrello o la parola gessetto. Questo genere di termini si pronunciano e si leggono in maniera naturale con le due doppie. Provate a dire carello o carrelo, alquanto fastidioso e difficile da pronunciare. Anche geseto, con nessuna doppia, risulta incomprensibile per cui è difficile in parole che hanno le doppie che rafforzano la parola e il suo significato escludere le doppie.

Certo, per avere la certezza di non commettere errori grossolani si può sempre ricorrere al caro vecchio dizionario oppure digitare il termine online e scoprire il modo corretto di scriverlo. Senza dimenticare di leggere la parola a voce alta e sentire come suona la pronuncia. Le lettere doppie non cambiano per via della desinenza anche se si declina la parola. Un altro problema legato alle parole che presentano due doppie può essere quello della divisione in sillabe. Qui il discorso è ancora più semplice, basta memorizzare la regola. Le lettere doppie si dividono in modo che una si sillaba con la vocale precedente e l’altra con quella successiva.