Pubblicità online o pubblicità tradizionale: quale scegliere?

Un’azienda florida non può esimersi dal pubblicizzare la sua attività. Manifesti, volantini, pubblicità su radio e TV sono mezzi sufficientemente efficaci per ottenere il proprio scopo? Non sarà meglio ricorrere alle campagne online?

Una scelta difficile

Partiamo dal presupposto che ogni attività ha una storia a sé. Certo, per quanto possa essere utile essere presenti anche online, è difficile che l’ortofrutta sotto casa sfrutti questo canale per farsi conoscere dagli abitanti del quartiere, mentre il nuovo centro estetico dotato di attrezzature all’avanguardia invece probabilmente avrà un suo sito ben curato, si pubblicizzerà tramite banner e social media e, perché no, distribuirà anche dei volantini o dei cedolini con sconto di benvenuto.

Già, ma se si dovesse scegliere? Se fosse necessario privilegiare un canale piuttosto che l’altro?

Il web coinvolge

E’ vero, il web coinvolge il cliente più di quanto possa fare qualunque altro canale pubblicitario. Se il mezzo di comunicazione si è in qualche modo evoluto però i meccanismi che ne regolano il funzionamento non sono poi tanto distanti da quelli che dall’alba dei tempi sino ad oggi sono stati ritenuti la solida base delle regole pubblicitarie.

Anche online è necessario proporre dei modelli che possano in soddisfare il cliente ed il prodotto o il servizio reclamizzato avrà un costo basato sulla legge della domanda e dell’offerta.

Una ventata di novità arriva quando, meccanismo ad oggi presente più che altro in rete, si tenta di rendere la pubblicità interattiva, cioè di coinvolgere il cliente instaurando un rapporto quasi amicale. Inoltre la pubblicità online rimpiazza la vecchia idea di negozio fisico facilmente accessibile e da collocare in un punto di grossa affluenza e privilegia semmai la concezione di facilità d’acquisto, acquisto che può tranquillamente avvenire online stando comodamente seduti sulla poltrona di casa propria.

In questo caso l’utente è parte attiva del discorso: clicca sul banner che gli interessa, si associa ad una pagina Facebook nata a scopo pubblicitario, chatta con il servizio clienti, ecc.

Chiaramente resta immutata l’idea di rivolgere questa nuova forma di réclame ad un target di pubblico ben preciso, ma questa è la base dei meccanismi che regolano la pubblicità: insomma, che senso avrebbe reclamizzare dolciumi tramite banner in un sito dedicato alla cura del corpo ed al dimagrimento? Non sarebbe semmai più azzeccata l’idea di sponsorizzare una palestra?

Tradizione e Marketing Mix

La conosciamo tutti: la pubblicità tradizionale entra nelle nostre vite soprattutto tramite televisione e radio, ma non mancano poi i cartelloni, i giornali, i volantini (a proposito, su siti quali lemonprint.com/it è possibile provvedere autonomamente alla stampa di locandine, bigliettini e quant’altro) e le non sempre ben accette telefonate promozionali.

Si parla in questo caso di Marketing Mix, una regola commerciale basata ancora una volta sulla soddisfazione e sull’estrema raggiungibilità del cliente (pensate ai più attempati o ai meno avvezzi alla tecnologia: come potreste farvi conoscere se non utilizzando questi canali di comunicazione?) nonché sulle leggi della domanda e dell’offerta, ma anche sulla necessità di concedere al consumatore un buon punto vendita in cui effettuare i propri acquisti.

Il cliente quindi ha un ruolo marginale, è un mero destinatario di un’informazione. Questa forma di pubblicità ben si adatta alle aziende già molto solide che vogliono mantenere la loro popolarità o salire di livello.