Romeno o rumeno: come si scrive correttamente?

Un uomo che proviene dalla Romania è un romeno o un rumeno?

Il dubbio, almeno una volta nella vita, è venuto un po’ a tutti e spesso, soprattutto se costretti ad esprimersi in presenza di persone in possesso di un certo grado di cultura, abbiamo evitato la gaffe cambiando discorso, parlando genericamente di persone provenienti dall’Est Europeo oppure ancora usando delle perifrasi.

Ma non pensate che sarebbe ora di togliersi una volta per tutte ogni dubbio in proposito?

Storia della Romania

Tranquilli, non vogliamo ripercorrere tutte le vicende storiche che hanno interessato questa porzione di mondo: vogliamo soltanto soffermarci su un piccolo particolare relativo peraltro ad un momento nemmeno tanto lontano dalla nostra epoca.

Partiamo dal presupposto che la Romania, così come la conosciamo adesso, è nata soltanto all’indomani della conclusione del secondo conflitto mondiale. Come spesso accade, questo processo politico ha costretto diverse etnie a fondersi in un’unica nazione, cosa che in qualche modo si è riflessa nel nome del paese.

Un legame con Roma

Al momento in cui si è dovuto dare un nome alla neonata nazione, si è scelto di ribadire un concetto abbastanza antico per questa parte di popolazioni slave: il legame con l’Italia e, soprattutto con Roma.

Non a caso, già intorno a 1700-1800, la corte austriaca, chiamata a governare l’allora Transilvania, pensò di introdurre nel paese parecchi riferimenti culturali risalenti al mondo classico.

Per connettere quindi il paese ai fasti della Roma antica si pensò di chiamarlo proprio Rumania, termine che nei secoli successivi finirà per essere svecchiato nel più moderno Romania.

In poche parole insomma tanto nel primo quanto nel secondo caso l’origine ed il significato del termine sono esattamente gli stessi, si tratta soltanto di scegliere tra una variante antica ed una che, seguendo le regole filologiche locali, nasce evolvendosi da essa.

In Italia

Anche in Italia quindi si è pensato di riflettere un po’ su questi due vocaboli generando spesso un po’ di confusione tra i comuni mortali ed i non molto esperti di storia e filologia.

Gli addetti ai lavori, basando le loro convinzioni su differenti motivazioni che sarebbe eccessivo tentare di esaminare in questa sede, non sono ancora approdati ad un punto di incontro e sostengono che una forma possa essere più corretta rispetto all’altra. Quale? Dipende!

Alcuni, soprattutto quando si parla di carta stampata, preferirebbero leggere la parola “Romeno” piuttosto che “Rumeno“. Di avviso contrario sono invece i conservatori, gli attenti all’etimologia e gli scrittori appartenenti ad un ambito della tradizione letteraria tutto sommato abbastanza classico.

L’Accademia della Crusca

No, non si tratta di qualcosa che abbia a che fare con i cereali, ma di un insieme di eruditi di prim’ordine impegnati nello studio della filologia italiana. Questi sostengono in sostanza che tanto l’una quanto l’altra forma possano essere ritenute corrette.

Semmai è forse più opportuno utilizzare “Rumeno” o “Romeno” in relazione al contesto in cui si è chiamati ad esprimersi. In linea generale comunque sembra, anche se in maniera tutt’altro che schiacciante, prevalere il partito del “Romeno”.